venerdì 11 febbraio 2011

Esecuzione corretta degli esercizi: le angolazioni


I fattori che determinano l'efficacia di un allenamento sono vari: intensità, tempi, recupero, serie, ripetizioni, volume di allenamento e alimentazione. Tuttavia vi sono ulteriori elementi da non sottovalutare che possono influire su un buon allenamento. Uno dei fattori più importanti che viene spesso spiegato ai principianti sin dai primi allenamenti è rappresentato dalla corretta esecuzione dei movimenti che compongono un esercizio e, purtroppo, non tutti comprendono a fondo questo concetto. Spesso però, nonostante un'esecuzione impeccabile degli esercizi non si riesce ad ottenere i risultati attesi; ciò accade per un altro motivo altrettanto importante.
Ognuno di noi possiede una specifica
conformazione anatomica e, a volte, succede che un determinato esercizio indicato per un dato muscolo, in realtà agisce su altri muscoli. L'esempio più appropriato per capire questo problema è rappresentato dalle distensioni con il bilanciere su panca inclinata preposte alla stimolazione dei pettorali alti; invece, molte persone nell'eseguire tale esercizio si ritrovano a sollecitare i deltoidi, nonostante eseguano correttamente i movimenti. Innanzitutto bisogna precisare che il riferimento ai pettorali non è casuale, poichè la struttura anatomica dei pettorali è molto complessa per cui allenarli significa effettuare un lavoro notevolmente specifico. La soluzione al precedente problema risiede nelle angolazioni, cioè in un esercizio occorre trovare un'angolazione particolare conforme alla propria struttura anatomica, tale cioè che ci consenta di stimolare a fondo i muscoli.
In un articolo precedente ho parlato delle differenze tra macchine e pesi liberi, preferendo questi ultimi; tuttavia anche tra i pesi liberi a volte va effettuata una scelta. Ad esempio, sempre in riferimento ai pettorali, spesso bisognerebbe eseguire esercizi con i manubri poichè questi ultimi ci permettono di svolgere movimenti abbastanza dettagliati, ovviamente tutto questo discorso vale anche per il bilanciere. Per fare solo alcuni esempi, nel caso dei rematori con il bilanciere lo stesso va portato non alla bocca dello stomaco ma all'altezza del basso ventre, oppure nel caso del lento avanti la presa deve superare abbastanza la larghezza delle spalle. Combinando questi elementi relativi alle angolazioni ed alla corretta esecuzione dei movimenti con il discorso delle serie piramidali esplosive si possono ottenere degli allenamenti veramente proficui, soprattutto per superare quelle fasi di stasi.

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